sabato 26 aprile 2008

Catania is black

La sagra dell'abusivismo, ogni giorno. Catania è la patria del mercato nero, la legalità è un optional.

La Mafia non si vede, c'è ma corrompe a bassa voce, c'è ma terrorizza sussurrando.
La delinquenza si vede benissimo invece, non servono i servizi segreti. Se un Pm di Bolzano trascorresse un solo giorno immergendosi totalmente nella vita catanese verrebbe ricoverato all'istante. Reparto psichiatria.

I posteggiatori abusivi che chiedono il pizzo ai cittadini dominano la città. E il catanese onesto, forse per paura, forse per ignoranza, paga.

La maggior parte delle piccole attività commerciali non rilascia nessuna ricevuta, nessuno scontrino. E il catanese onesto, forse per ignoranza, forse per menefreghismo, lascia correre.

Sugli autobus chi timbra il biglietto è visto dagli altri passeggeri come un eroe.

Concittadini, provate a contare quanti "paninari" (noi sappiamo chi sono e che peso hanno nella movida catanese) e quante pizzerie rilasciano la ricevuta. 2 su 10?

Il top è però rappresentato dallo spudorato mercato nero, nerissimo, che tinge il centro di Catania.

Bancarelle di extracomunitari ovunque, che attirano più clienti dei negozi rinomati della Catania chic del centro storico. Segno di una globalizzazione incontrollata e di uno stato economico del catanese medio in declino.
Dove c’è la domanda arriva puntuale l’offerta, questa è la cinica legge del mercato. E dove c’è domanda e offerta che scansa il controllo della autorità eccoci di fronte al mercato nero. Come definire invece una situazione in cui un vasto mercato nero è tacitamente accettato dalle autorità? A voi la risposta.

Basta passeggiare per le vie principali e centrali di Catania per valutare questo strano fenomeno quantomeno paradossale. Centinaia di bancarelle mobili, rivestite da un lenzuolo bianco, con accanto ad ognuno di esse un ragazzo extracomunitario che ti chiama quando gli passi vicino, invogliandoti a comprare i suoi prodotti..e ti fa anche lo sconto! te lo fa tutto l’anno, alla luce del sole e mai sottobanco. Altro che negozi commerciali!
Sono ragazzi emigrati per scappare da realtà di cui noi non abbiamo probabilmente neanche idea. Gli acquirenti sono invece cittadini che preferiscono, visti i tempi di vacche secche, acquistare una sciarpa per 5 euro anziché per 20, un paio di occhiali per 10 euro anziché per 100, bigiotteria per 5 euro anziché per 15.
Strano a dirsi ma tutto questo avviene tra i fischietti in divisa delle autorità comunali, in piena luce del giorno, in perfetta simbiosi con tutti gli altri negozi regolari della zona.
Tu vai a comprare una sciarpa in Via Etnea, in una bancarella ambulante abusiva che si trova tra quel negozio di abbigliamento e quella farmacia, bene, se l’indomani vuoi comprare una sciarpa uguale per la tua ragazza non devi far altro che tornare tra lo stesso negozio d’abbigliamento e la stessa farmacia. La bancarella del giorno prima la troverai precisamente lì. Ogni giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Si, alle 13 anche gli abusivi vanno in pausa, la vita commerciale catanese si sospende, i negozianti chiudono bottega e in concomitanza i negozianti in nero tolgono i propri prodotti dalla bancarella. Sembra tutto perfettamente regolamentato. Accettato da tutti.

Ho fatto una passeggiata di una ventina di minuti per le strade del centro storico e commerciale di Catania con una videocamera nascosta, guardare per credere.


7 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

La mafia purtroppo resiste per colpa anche di uno Stato colluso in molti suoi esponenti.

Le bancarelle: vedo che da voi il fenomeno è esteso e soprattutto palese molto più che da me a Genova, ma anche qui queste "bancarelle" esistono eccome e nessun vigile se ne cura più di tanto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PS: complimenti per i post precedente.

Valo ha detto...

Quando la Mafia Uccide... è perchè è messa alle corde! perchè è in difficioltà!

Quando non la senti... è perche' stà lavorando in tranquillità...

Catania come Palermo... :(

passa se ti và dal mio blog! ho messo un video da non perdere :D

mariad ha detto...

la criminalità spicciola, quella che si è diffusa e radicata anche tra la gente perbene, quella onesta, è la spia d'allarme che deve farci riflettere tutti. A Napoli per esempio ci sono prodotti di marca "pezzottati" che vanno a ruba. Sono sprattutto cinesi ma anche di produzione locale: a Napoli esistono da sempre i contraffattori, quelli che imitano i marchi alla perfezione. Li vendono nelle strade del centro senza controlli.
A volte arrivano i viglili e vedi i tappeti sparire nei vicoli. Ma è solo una finta. Quando i vigili se ne vanno tornano subito. E lo sanno bene tutti, anche i vigili stessi...esaprebbero bene anche dove scovarli. La cosa curiosa è che gli extracomunitari almeno fanno la finta e spariscono. I locali invece non si prendono manco la briga di scappare.

ciao e grz della visita :)

alexander777 ha detto...

stessa scena a Palermo...e devo dire che ormai nemmeno io ci faccio più caso...ma ora ke leggo il tuo post non è ke sia proprio una cosa normale!

cmq il tuo blog,continuando così, diventera uno dei più interessanti.complimenti! son contento di tenerti tra i miei siti preferiti.
ciao

alexander777

www.fermatetutto.blogspot.com

Azalais ha detto...

Il catanese onesto non paga il parcheggiatore, se è onesto davvero. A costo di ritrovarsi con le ruote a terra. Mi danno molto fastidio queste piccole estorsioni, e non pago. Temo di non essermela mai vista brutta perché sono una ragazza di quaranta chili, e faccio loro un po' pena, però.

jane84 ha detto...

Avete detto bene.. la mafia è silenziosa proprio perchè lavora bene. Ha i suoi affari e il suo giro di Amicizie. Un turista che viene a Catania, non vede la Mafia ma vede il disordine, il menefreghismo, il caos..
C'è da dire che il fenomeno bancarelle e posteggiatori abusivi è esteso SOLO a CATANIA CITTA'.
I paesi della provincia Etnea per fortuna ancora ne sono illesi! ..chissà quanto durerà ancora..

La rivoluzione non verrà se ciascuno di voi non la farà scoppiare dentro di se