giovedì 17 aprile 2008

V2-Day: Analizziamo il Vaffanculo contro l'informazione italiana



Il colpo dell'8 settembre è stato sparato a salve perchè il primo V-Day era semplicemente una raccolta firme per una proposta di legge popolare. Servivano 50.000 firme, ne sono state raccolte 336.144 ma, diciamolo chiaramente, sono servite a poco da un punto di vista politico.

Proporre una legge che va contro gli interessi dei parlamentari da fare discutere ed approvare dagli stessi parlamentari incriminati non è neanche utopicamente pronosticabile in Italia.


Inutile da un punto di vista attuativo si, inutile in tutto no. Il V-Day è stata una forte scossa di terremoto che non ha provocato gravi danni ma che ha messo in allerta i Signori del Palazzo.

I terremoti, per loro natura, non sono prevedibili ma il V-Day lo era, se ne parlava in rete da mesi e mesi, tutti i navigatori della rete ne conoscevano l'entità, ma nessun naufrafo dell'informazione televisiva ne aveva mai sentito parlare.

Il perchè è chiarissimo: La Rai è un ente governativo quindi il consiglio di amministrazione viene deciso da chi sta al governo del Paese (Berlusconi o Prodi), Mediaset è di proprietà di Berlusconi, La7 è controllata da Telecom Italia il cui Presidente è oggi Gabriele Galateri di Gerola che fino a pochi mesi fa era anche presidente del CdA di Mediobanca, di cui è principale azionista Mediolanum, di cui a sua volta è principale azionista Fininvest (di Berlusconi).

La politica controlla in toto l'informazione televisiva, per questo nessuno ha mai parlato del V-Day prima del 9 settembre.


Il secondo Vaffanculo day, ribattezzato V2-Day, può essere un colpo di bazooka, altro che moschetteria. Stavolta l'obiettivo è raccogliere firme per chiedere dei referendum abrogativi. I referendum non vanno discussi in parlamento, li decide la gente e si votano. Punto.

Per questo, stavolta, i partiti possono stare solo a guardare, senza possibilità di intervenire se non manipolando dittatorialmente ancora una volta l'informazione non facendo nessun accenno riguardo a quanto sta per accadere: centinaia di migliaia di italiani stanno per scendere in piazza per chiedere l'abrogazione di tre leggi. Questa è democrazia, questa è politica.


La protesta del 25 aprile deve però essere consapevole, lasciarsi trascinare dalla rabbia o dallo straordinario potere che ha Grillo oggi nel muovere le masse è sin troppo facile.

Venerdi prossimo, in tutte le principali piazze italiane, saranno presenti dei banchetti in cui verranno raccolte le firme per tre punti che richiameranno altrettanti referendum abrogativi. Per ogni punto serviranno almeno 500.000 firme da raccogliere in 3 mesi. Si può fare.


Punto 1 - Abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria.

Ogni anno viene speso un miliardo di euro dei nostri soldi per finanziare l'editoria pubblica. In sintesi, ogni anno giornali come l'Unità (6 milioni di euro) o Libero (5 milioni di euro) ricevono milioni dei nostri euro come finanziamento di stato. L'assurdità sta nel fatto che anche giornali praticamente inesistenti prendo centinaia di migliaia di euro di contributi. Qualcuno ha mai sentito parlare de "Il patto" (121 mila euro), "Il Duemila" (177 mila euro), "Il denaro" (1,1 milione di euro), "La Discussione" (1,4 milione di euro), "Le Peuple Valdotain" (100 mila euro) e tanti altri?

Questa è informazione di Stato, non libera informazione.

C'è anche da dire che in Italia, per evidenti ragioni di conflitto di interessi, il tetto massimo di pubblicità da poter inserire nei giornali è tra i più bassi d'Europa perchè qualcuno che possiede tre televisioni ed è anche Presidente del Consiglio ha voluto che la proporzione di introiti pubblicitari converga quasi esclusivamente verso le televisioni a discapito dei giornali. Ergo i giornali dovrebbero avere la possibilità di ottenere maggiori introiti pubblicitari, ma questa mancanza non si può sopperire regalando un miliardo di euro dei nostri soldi ai giornali.

Raccogliamo 500.000 firme per abolire i finanziamenti pubblici ai giornali.


Punto 2 - Abolizione dell'ordine dei giornalisti.

L'Ordine dei giornalisti esiste solo in Italia. Non esiste Paese al mondo in cui esiste un Ordine che si preoccupa di controllare l'informazione. In Italia si. Non ci facciamo mancare niente. L'ordine dei giornalisti venne fondato nel 1925 da Mussolini per controllare i giornalisti, forse oggi chi sta a potere ha gli stessi interessi di 83 anni fa ma raccogliendo 500.000 firme si può deleggittimare questa vergognosa realtà tutta italiana.


Punto 3 - Abolizione della legge Gasparri

Da 18 anni Rete 4 stagna abusivamente sulle frequenze Tv.

Le leggi fatte fare su misura dai sarti Craxi e Berlusconi ai propri ministri servi hanno tenuto in coma farmacologico la Tv di partito in vita per tutto questo tempo.

Poi arriva la sentenza definitiva della Corte Europea, il 31 gennaio 2008: "Il sistema di assegnazione delle frequenze non rispetta il diritto comunitario e non ha criteri di selezione obiettivi, proporzionati, trasparenti".

Siamo condannati a risolvere il problema di assegnazione delle frequenze Tv entro il 2009. Se così non sarà, l'Italia dovrà pagare 300.000 euro al giorno di sanzioni retroattivamente (a partire dal 2006). Chi dovrebbe sistemare la questione in quanto Presidente del Consiglio è anche il proprietario di Rete4, non mi sembra una cosa normalissima.

Raccogliamo 500.000 firme e diamo diritto ad Europa7 a subentrare all'abusiva Rete4.

Il 25 aprile, andiamo tutti in piazza; chi non potrà, si preoccupi di firmare entro tre mesi queste proposte referendarie.

3 commenti:

AC ha detto...

Ciao
come richiesto, ho linkato il tuo blog. Se vuoi fare lo stesso, ci diamo tutti una mano.
A presto

Turk

Saretta ha detto...

beh.... con questo post non sono completamente daccordo, ma non ho ancora le idee molto chiare... però sembri un ragazzo intelligente e il tuo blog mi piace... ci vediamo!!!

jane84 ha detto...

andiamo tutti a firmare questo V2-DAY!! l'unione fa la forza!

La rivoluzione non verrà se ciascuno di voi non la farà scoppiare dentro di se