lunedì 27 ottobre 2008

No, we can't



Obama si era messo in testa di cambiare l'America, e con lei il mondo.

E' coraggioso Obama; l'ultimo presidentissimo che voleva un cambiamento fu John Kenendy, che sfidò il mostro Bankenstein. Chi vinse lo si sa.
Oggi Bankenstein è ancora più forte ed è sempre lui a governare il mondo, con l'appoggio di petrolieri e grosse multinazionali.

Obama non può cambiare il mondo, non è ancora giunto il tempo per provarci.
E allora il divario tra lui e Mccain si ridurrà ogni giorno di più e faranno di tutto per truccare fino all'inverosimile il voto americano, come fecero alle scorse elezioni tra l'altro.
Forse non ci riusciranno, perchè il consenso democratico è troppo consistente.
Allora lo costringeranno a non stravolgere il sistema, a non infastidire e sfidare Bankenstein.

Se Obama resisterà, se vorrà davvero cambiare l'America, forse la cambierà davvero, con i suoi ideali, ma non da vivo.

giovedì 23 ottobre 2008

2012 - La fine è vicina


Stando alle affermazioni di alcuni giornalisti e studiosi, tra quattro anni e due mesi moriremo tutti. Lo hanno detto i Maya 1300 anni fa, quindi possiamo crederci.

Precisamente giorno 21 dicembre del 2012 sarà il giorno apocalittico; i pareri riguardanti il modo in cui ci estingueremo sono svariegati, ma tutti convergono in quella fatidica e quantomai vicina data. Chi parla di un terremoto che sconvolgerà la terra, chi di alluvioni, chi del giorno del Giudizio, qualcuno dello sgretolamento del sole, alcuni parlano di uno stop di 72 ore della rotazione terrestre e poi di una ripresa della rivoluzione, in senso inverso però.
Secondo me il 21 dicembre 2012 Berlusconi nelle vesti di Presidente della Repubblica firmerà la legge del governo Doris (quello di Mediobanca) che all'art. 1 sancirà la fine del mondo che avrà effetto dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.


I Maya, che si consideravano creature provenienti dal mais lavorato dagli Dei, vissero tra il 200 e il 900 d.c il periodo più fiorente per la loro civiltà; le principali città Maya si estendevano tra l'attuale Messico e il Guatemala. Fu una delle civiltà più evolute. Rapportando il grado di conoscenza che i Maya possiedevano 1400 anni fa ad oggi, in base ai pochi strumenti che avevano e al fatto che non hanno mai avuto contatti con gli altri continenti, possiamo dire che oggi nessuna nazione sulla Terra si avvicinerebbe neppure lontanamente al loro livello di evoluzione.


La loro concezione del tempo era diversa dalla nostra. Per noi il tempo è una lunga linea retta infinita in cui si verificano degli eventi; per loro il tempo era una linea che formava un cerchio. Credevano che il tempo fosse ciclico, che compiesse un periodo per poi ripetersi.

Esistono, sempre secondo loro, diverse ere, scandite dall'inizio di un nuovo ciclo temporale.
Calcolata dai Maya, grandi appassionati di astrologia, in base ai movimenti dei corpi celesti nell'universo, ogni era durerebbe 5126 anni. Noi viviamo in quella partita il 13 agosto 3114 a.c. che si concluderà il 21 dicembre 2012.

Dimenticavo, secondo il calendario Maya, ricostruito dagli studiosi in base ai reperti trovati, questa che sta per concludersi sarà l'ultima era. Questo perchè essi davano profonde interpretazioni ai movimenti dei corpi celesti. Secondo quelle che furono le loro credenze, la via lattea rappresenta il passaggio per l'aldilà; ebbene, il 21 dicembre 2012, dopo 25625 anni la Terra si allinerà perfettamente con l'asse della via lattea. Per questo i Maya credettero nella fine di tutto e nel concretizzarsi dell'aldilà.

Il 21 dicembre 2012 non accadrà nulla, chi pensa invece che quello sarà il giorno finale per tutti mi contatti pure, trovarà qualcuno a cui lasciare tutti i suoi beni, dato che non potranno più servirgli dopo quel vicino e bugiardo 21 dicembre.

sabato 11 ottobre 2008

Du iù spik inglish?


L'inglese noi italiani non lo mastichiamo proprio, infatti anche in questa materia siamo gli ultimi nella classifica europea. Questa debolezza diventa però ridicola quando si minaccia l'unione europea di boicottare le sedute parlamentari comunitarie se dovesse mancare l'interprete.

Al parlamento europeo ogni rappresentante attualmente ha un interprete e una versione tradotta della documentazione nela propria lingua. Così il rappresentante finlandese ha ogni tipo di traduzione (audio e testo); stessa cosa per i greci, rumeni, olandesi, spagnoli, portoghesi, danesi, svedesi, italiani, ecc.
Per ogni seduta ci sono 27 traduzioni simultanee e 27 documentazioni in lingua diversa.
Pochi mesi fa, la Commissione europea ha proposto di tagliare gli alti costi di interpreti e traduttori adottando soltanto tre lingue di lavoro: inglese, francese e tedesco.

E qui nasce la polemica: Silvio Berluscoini, adatto rappresentante dell'ignoranza italiana ha minacciato pubblicamente, come sostiene il The Guardian, di abbandonare le riunioni se non dovesse avere a disposizione il traduttore simultaneo e documenti in italiano.
Inoltre, come asserisce il Corriere, il Cavaliere ha mandato una lettera a tutti i ministri chiedendogli di parlare in italiano quando incontrano i loro colleghi europei.
Una battaglia ridicola, che ci rende ancora più ridicoli di quanto già siamo agli occhi dell'Europa.

Eppure, sicuramente non sono il solo a ricordare il "contratto con gli italiani", stupulato nel 2001 nello studio dalla badante di Berlusconi, a Porta a Porta. Si parlava delle tre "i": istruzione, inglese e informatica.
Premier, Ministri, studiate!!

sabato 4 ottobre 2008

Misteri di Stato


2 febbraio 2007, amara giornata: un poliziotto in servizio moriva mentre faceva il proprio lavoro: contrastare una mandria di idioti che amano sfogarsi lanciando verso le forze dell'ordine sassi, sanitari, spranghe, conoscenti; lo fanno con il volto coperto, perchè sono dei vigliacchi.
Nel disordine moriva l'agente Raciti, uno tra gli esseri umani tra tante bestie vigliacche.
Com'è morto? E' stato ucciso? Non si sa. Qualcuno lo sa, ma non parla.
Il capro espiatorio è Antonino Speziale, delinquente catanese presente attivamente alla notte del 2 febbraio, che ha ammesso di lanciare un sottolavello (tra le altre cose) verso gli agenti, che merita come tanti altri delinquenti di stare in carcere, ma che probabilmente non ha ucciso Filippo Raciti.
Ma allora chi è stato? Perchè si insiste da 20 mesi solo questo teppistello se tra le tantissime telecamere, mobili e fisse, presenti all'esterno dello stadio Massimino non si ha nessuna prova? Perchè si ha quasi paura a dichiarare che non è stato Speziale ad uccidere Raciti?

Non si ha nessuna certezza, allora può essere accaduto di tutto.
Ad esempio potrebbe essere stato un'incidente ad uccidere l'ispettore Raciti, un furgoncino della polizia che andando in retromarcia ha travolto l'ispettore sfortunato, chi lo sa. E può darsi anche che il collega che ha travolto inavvertitamente Raciti non riesca più a trattenere questo segreto pesantissimo e voglia finalmente liberarsi la coscienza. E magari per scongiurare questa scomoda verità colui che vuole parlare è stato trasferito al nord per tenerlo il più lontano possibile dalla vicenda. Vado troppo in là con l'immaginazione? Non lo so........
Solo la verità può dare sollievo all'anima di Filippo e ai suoi figli, anche se scomoda per qualcuno. Coraggio!
Fin'ora la verità è solo una: un uomo è morto, ucciso o per incidente, per colpa di una società marcia, senza valori, alla frutta.

La rivoluzione non verrà se ciascuno di voi non la farà scoppiare dentro di se